I riformati italiani a Londra
Intellettuali inseriti nella vita politica e culturale
Nella prima versione della
Cena, Bruno racconta un episodio che trova poi più opportuno modificare nella redazione definitiva, per riguardo al malcapitato gentiluomo italiano protagonista dell'episodio stesso. Ecco il testo originale: «Accuso […] quell'altri i quali tal volta, fingendo di fuggire, o voler perseguitare alcuno, o correre a qualche negocio necessario, se spiccano da dentro una bottega, e con quella furia ti verranno da dietro o da costa a donar quella spinta che può donar un toro quando è stizzato: come (pochi mesi fa) accadde ad un povero M.
Alessandro Citolino al quale in cotal modo, con riso e piacer di tutta la piazza, fu rotto e fracassato un braccio; al che volendo poi procedere il magistrato, non trovò manco che tal cosa avesse potuto accadere in quella piazza». Alessandro Citolini è il più noto dei riformati italiani che in quegli anni avevano trovato rifugio a Londra.
Questi personaggi, in genere intellettuali, figurano bene inseriti nella vita politica e culturale londinese. Per citare solo alcuni casi, Pietro Martire Vermigli era stato uno dei teorici della Riforma inglese nella sua fase più matura; P. Bizzarri era stato inviato a Venezia come informatore del governo, il Citolini stesso incaricato di seguire per conto della Corona la Dieta di Augusta e un Paolo Citolini, forse da identificarsi con il figlio di Alessandro, Paolo Emilio, figura, nel 1582, tra gli addetti dell'ambasciata inglese a Parigi.