la vita di giordano bruno
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Elisabetta I
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Nicolò Copernico
Copernico


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Londra
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Antipapismo e xenofobia

La plebe infuriata

Negli episodi di xenofobia antipapista del 1584, Bruno viene coinvolto come addetto dell'ambasciata francese, assalita e letteralmente assediata da un gruppo di fanatici anticattolici, in seguito all'omicidio del principe d'Orange. Sull'ostilità della plebe londinese verso gli stranieri il Nolano scrive pagine gustosissime nel secondo dialogo della Cena. Eccone un saggio: «Questa ignobilissima porzione [della popolazione londinese] […] è divisa in due specie; de quali l'una è de artiggiani e bottegari, che, conoscendoti in qualche foggia forastiero, ti torceno il musso, ti ridono, ti ghignano, ti petteggiano co’ la bocca, ti chiamano, in suo lenguaggio, cane, traditore, straniero; e questo appresso loro è un titolo ingiuriosissimo, e che rende il supposito capace a ricevere tutti i torti del mondo […] cossì con una rustica furia te le vedrai aventar sopra, senza guardare a chi, perché, dove e come, senza ch'un se ne referisca a l'altro: ognuno sfogando quel sdegno naturale c'ha contra il forastiero, ti verrà di sua propria mano (se non sarà impedito da la calca de gli altri, che poneno in effetto simil pensiero) e con la sua propria verga, a prendere la misura del saio».
A voler credere a Bruno, l'antipapismo xenofobo della plebe londinese non risparmiava nessuno, neppure quel piccolo gruppo di riformati italiani, che in quegli anni si rifugiavano a Londra proprio perché, come i londinesi medesimi, ‘antipapisti’.





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