Lo scontro con i dottori
Violenta reazione di Bruno
Come continua a riferirci Abbot, alcuni dottori ascoltando Bruno avvertono una strana aria di famiglia: dopo la seconda lezione del Nolano, corrono in biblioteca e scoprono che le
lezioni sono tratte dalle opere di Marsilio Ficino, più precisamente dal
De vita coelitus comparanda. La situazione si mette male per Giordano: infatti i dottori avvisano il decano della Chiesa di Cristo, Tobie Matthew, della sensazionale scoperta, ma si decide di ascoltare ancora una volta le lezioni dell’«illustre ospite». Ma «poiché Iordanus continuava ad essere idem Iordanus, - ricorda Abbot - essi gli fecero sapere attraverso una certa persona che avevano avuto già troppa pazienza nei suoi confronti e che egli li aveva già abbastanza infastiditi; e così con grande onestà da parte di quell’ometto, la questione ebbe termine». Insomma: l’ometto, che poco prima era stato definito illustre ospite, venne cacciato.
La furia di Bruno d’altra parte non si fa attendere: nel giro di pochissimo tempo, infatti, scrive una violenta
lettera indirizzata al vicecancelliere e ai dottori oxoniensi, nella quale chiarisce la sua posizione e illustra i termini della sua indagine filosofica.
Con ogni evidenza, lo scontro di Oxford convince Bruno che altri debbono essere i suoi interlocutori.
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