La cultura scientifica e filosofica

La cultura scientifica si sposta a Londra

Con l'affermarsi degli interessi retorico-filologici nelle università, la cultura scientifica si sposta a Londra: gli intellettuali cittadini, che hanno negli ambienti di corte referenti politici, patrons e protettori, non trovano più nell'aristotelismo accademico risposte soddisfacenti, né cercano nelle università interlocutori o maestri, ma coltivano la matematica, l'astronomia, la cosmologia o la magia e le scienze della natura in una prospettiva innovatrice, aperta al nuovo verbo copernicano.
La scelta di scrivere in inglese, invece che in latino, manifesta il loro interesse per un pubblico borghese e per le applicazioni pratiche del loro sapere scientifico: una prospettiva culturale che darà i suoi frutti istituzionali sessant'anni più tardi, con la fondazione, nel 1645, della Royal Society.
Tra gli esponenti di spicco di questa nuova corrente culturale, vale la pena di ricordare Thomas Digges, John Dee, John Field, Robert Recorde, Thomas Hariot.
Il neoplatonismo si diffonde a vari livelli della cultura. Di temi neoplatonici è intessuta la riflessione etica, che, per l'influenza parallela di motivi di derivazione stoica, si sviluppa nel senso di una sempre maggiore autonomia dalla religione. Motivi neoplatonici orientano in senso etico e metafisico la cosmologia copernicana di Digges. Ma il neoplatonismo è diffuso anche nella mondanissima letteratura cortigiana e piegato a forgiare l'elogio di Elisabetta.

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