Le traduzioni della Bibbia
In quattordici anni 16 edizioni
Con l’espandersi delle dottrine riformate iniziano grandi opere di traduzione dei testi sacri: al 1525-1526 risale la traduzione in inglese della Bibbia ad opera di William Tyndale. L’opera è stata pubblicata a Worms e contro di essa viene pronunciato un divieto da parte del vescovo di Londra Cuthbert Tunstall il 24 ottobre 1526, cui fa seguito, nel giugno 1530, un proclama di
Enrico VIII, che all’epoca si erge senza ambiguità a difesa delle dottrine tradizionali. Successivamente, caduto in disgrazia
Tommaso Moro, dichiaratamente contrario alle traduzioni bibliche, la posizione del sovrano si ammorbidisce sotto l’influenza di Thomas Cranmer e di Thomas Cromwell: tra il 1535 e il 1549 vengono pubblicate 16 edizioni del testo integrale della Bibbia e 43 edizioni del Nuovo Testamento.