Il teatro
Il vertice della cultura elisabettiana
Il vertice della cultura nell’età elisabettiana è rappresentata dal teatro: per la rappresentazione la corte si serviva di compagnie drammatiche pubbliche e la composizione dei drammi era affidata a drammaturghi appositamente stipendiati. Il periodo più fiorente iniziò con i successi della Spanish tragedy di Thomas Kyd e con il Tamburlaine di Christopher Marlowe. La tragedia spagnola nasce dallo sviluppo violento del teatro senechiano e contiene tutti gli elementi che si ritroveranno nelle tragedie in voga: il gusto per l’esotico, il tema della vendetta, della pazzia simulata, del machiavellico malvagio. Spesso oggetto delle tragedie sono le vicende dell’Italia contemporanea, lette in chiave violentemente antipapista.
L’ammirazione per il teatro e i drammi rappresentati non è affatto condivisa da tutti gli intellettuali: molti
pamphlets vengono pubblicati per diffamare il teatro “consultorio di Satana” e in prima istanza vengono condannati l’ambiente e l’atmosfera morale in cui si svolgono gli spettacoli.
Autori di tali attacchi sono soprattutto i puritani: riprovano il gesto, il travestimento, il linguaggio che attentano alla religione e alla morale. Per i puritani il travestimento è travestimento diabolico: attraverso la
pestes scenicorum essi combattono la società inglese e la chiesa che non reagisce, anzi si bea, di tali enormità. Campione di questa
strenua battaglia è John Rainolds.