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Elisabetta I
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Nicolò Copernico
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La magia

Il mago come suonatore della lira

Per John Dee, allievo ideale di Ficino, Pico, Agrippa e Paracelso, il mondo è una lira, dalla quale un buon suonatore può trarre nuove armonie. Colui che è in grado di suonare lo strumento-mondo è il mago, il quale, sfruttando le forze che animano la natura, può operare anche aldilà delle sue leggi, scoprendo nuove e portentose armonie. La sapienza dei maghi interviene direttamente sull'anima dell'uomo e sulle forme delle cose, dalle quali, più che dalla materia, emanano le virtù che legano i pianeti alla Terra e le cose tra loro. L'efficacia operativa della magia dipende dalla conoscenza della natura come tutto e della rete di cause, effetti, tempi, spazi che imbriglia e definisce ciascuna delle sue parti. Per questo motivo gli interessi magici erano ben radicati nello studio delle scienze naturali, della medicina, dell'astronomia, ma anche della matematica, nonché in genere abbinati a un profondo sapere tecnico.
L'interesse per la magia era piuttosto diffuso anche a corte e Dee, oltre che dalla regina stessa, era spesso consultato da quel circolo di cortigiani che si raccoglievano attorno a Dudley e Sidney, su argomenti come le possibili influenze della cometa del 1577 sul governo e la corte o sul giorno più propizio per l'incoronazione della regina o sul grado effettivo di nocività di una immagine di cera di Elisabetta con una spilla conficcata nel cuore, che era stata ritrovata in Lincoln's Inn.





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